Un rosato fa primavera: nel calice finalmente torna il Dogajolo Carpineto

pubblicato 28-04-2022

Un rosato fa primavera: nel calice finalmente torna il Dogajolo Carpineto

Un rosato fa Primavera

Con l'immancabile arrivo della Primavera la natura si risveglia, sbocciano le margherite, le temperature aumentano, e torna il buonumore dopo un grigio inverno.

Cambiano i colori, non solo nei prati, ma anche sulle nostre tavole, nei piatti e soprattutto nei bicchieri.

Dopo lunghi e freddi mesi in cui ci siamo scaldati con appaganti vini rossi, ecco che magicamente in questo armonioso periodo dell'anno, ci viene voglia di bevute più fresche e immediate. E così i nostri calici iniziano a dipingersi di nuove nuance che ricordano interminabili tramonti e luminose albe.

Rosa ramato, rosa tenue, rosa pesca, rosa buccia di cipolla. Sono alcune delle tonalità di quella tipologia di vini che finalmente, negli ultimi anni, sta iniziando a riscuotere il successo che merita, ovvero i rosati.

Spesso considerati degli ibridi posizionati a metà tra vini rossi e vini bianchi, piano piano il rosato invece sta acquisendo notorietà e fama. Tanto da divenire protagonista indiscusso del parterre enologico italiano. Degne espressioni di vitigni e territori dai quali provengono, riescono ad essere pronti nella comprensione e nelle bevibilità, un sorso tira l'altro e sono in grado di sorprendere in maniera inaspettata.

Dogajolo Rosato Carpineto

Da una selezionata scelta di uve a bacca rossa tipiche della Toscana, e da una soffice pigiatura di queste che rimangono a contatto con il mosto per un tempo limitato, nasce il rosato di Carpineto della famiglia dei Dogajolo.

Un vino versatile, che ben si presta alle bevute che in queste belle e calde giornate ci va di fare e organizzare. Infatti potrebbe essere stappato in qualunque momento della giornata: per un pic-nic al parco, per un aperitivo in terrazzo, o per una grigliata di pesce con gli amici.

Non ha necessità di subire particolari evoluzioni, viene imbottigliato molto presto dopo la fermentazione, a gennaio dopo la vendemmia. Appunto perchè vuole incarnare quella tipologia di vini che non necessità di troppi arzigogoli ma che riesce ad arrivare al punto, quello di farsi piacevolmente degustare, senza seguire troppi schemi.

Caratteristiche organolettiche

Al calice si presenta di un colore rosato tenue brillante, e i profumi che emana ad una prima olfazione sono delicati e ricordano i fiori freschi. Come la rosa e il mirto, per poi aprirsi a sfumature fruttate di ribes e marasca, con accenni anche a sentori di mela rossa fragrante e succosa.

Il sorso è deciso, dal buon corpo riempie la bocca rimanendo equilibrato nell'acidità e nella sapidità. Invoglia sempre di più la bevuta con una interessante persistenza.

Servito ad una temperatura di 10-12 gradi accompagna egregiamente gli aperitivi. Antipasti, tagliere di salumi, pizza, sushi, carni bianchi, piatti freddi, e grigliate di pesce. Un vino poliedrico, che stupisce per la semplicità e la personalità.

Giovane, innovativo, facile da degustare, il Dogajolo rosato sarà il protagonista di questa primavera. Grazie a Carpineto che anche quando produce bottiglie più semplici ed immediate, rispetto ai suoi grandi classici toscani, lascia sempre la firma di qualità ineccepibile ad ogni loro sorso.