Vino novello: tutto quello che c'è da sapere, anche quando portarlo in tavola

pubblicato 30-10-2023

Vino novello: tutto quello che c'è da sapere, anche quando portarlo in tavola

Se avete sentito parlare del vino novello ma ne conoscete solo il nome, senza sapere esattamente di cosa si stia parlando, siete capitati nel posto giusto.

Il vino novello altro non è che quel vino prodotto mediante macerazione carbonica, una particolare tecnica di vinificazione capace di conferire profumi e caratteristiche uniche, e venduto nello stesso anno di vendemmia da cui proviene, visto che a causa di un basso livello di tannicità non può esser fatto invecchiare e deve venir consumato giovane (viene per questo ritirato dal commercio entro il 31 dicembre).

La macerazione carbonica prevede la breve collocazione dei grappoli di uva interi all'interno di contenitori chiusi ermeticamente, nei quali viene immessa l'anidride carbonica che assicura lo svolgimento del processo.

Grazie all'assenza di ossigeno e alla presenza dell'anidride carbonica, nel contenitore si verifica una particolare fermentazione alcolica: l'alcol estrae dalle bucce dell'uva sia il colore che le più importanti essenze aromatiche, al contrario del tannino che viene estratto in quantità moderata.

La particolarità di questa tecnica è, almeno in questa fase, l'assenza della tipica pigiatura: l'uva viene invece sottoposta ad un processo di macerazione per circa 10 giorni, ad una temperatura che si attesta intorno ai 30°C.

Soltanto in un secondo momento l'uva viene pigiata, con l'eventuale residuo zuccherino che verrà trasformato in alcol tramite metodi di vinificazione tradizionali.

Le operazioni di vinificazione sono rapide, sarà sufficiente circa un mese di tempo per gustare un ottimo vino novello.

Come già accennato in precedenza, il vino novello deve essere consumato giovane, perché non adatto all'invecchiamento.

Vino novello: caratteristiche ed abbinamenti culinari

Il vino novello Carpineto si ottiene principalmente con uve Canaiolo e Sangiovese, unite ad una piccola quantità proveniente da altri vitigni.

Per mantenere integri i chicchi d'uva, questi vengono raccolti e riposti con cura in casse di piccole dimensioni, che potranno evitare eventuali danni.

Abbiamo visto come la macerazione carbonica garantisca la genesi di alcune caratteristiche tipiche: profumo fruttato, con sensazioni che ricordano la ciliegia, la fragola e soprattutto l’uva fresca di vendemmia, sapore morbido, vinoso, di medio corpo, pieno di brio, con sensazioni retronasali simili a quelle percepite all'olfatto, tra cui la  fragranza di uva appena spremuta.

Il colore si presenta come un rosso rubino vivo, dotato di meravigliosi riflessi violacei, la gradazione è compresa tra 12.5-13% vol. (la gradazione minima solitamente si attesta sugli 11% vol.), mentre la temperatura di servizio dovrebbe essere di circa 13°C.

Il vino novello è spesso associato alle festività autunnali, in particolare alla festa di   San Martino, celebrata l'11 novembre: questa ricorrenza prevede infatti la prima spillatura del vino novello, data simbolica in cui il vino, dopo aver subito il processo di macerazione carbonica, viene ormai considerato pronto per essere bevuto.

Grazie alle caratteristiche di leggerezza e freschezza, il vino novello si abbina perfettamente ad una vasta gamma di piatti autunnali, come caldarroste, noci, frutta secca, carciofi, taglieri di salumi e formaggi e piatti a base di funghi.

Inoltre, è un ottimo partner per piatti di carne alla brace e piatti leggeri a base di pesce.